Il poker senza una musica di sottofondo è un po’ come guidare una macchina con tre ruote o affrontare Ultimo in un duello di acuti senza l’ausilio dell'auto-tune: si può ancora fare, ma non è esattamente il massimo della vita.
Anzi, arrivo a dire, come nel contenuto delle migliori canzoni di poker non scritte per il poker, che praticamente qualsiasi aspetto del nostro quotidiano sia assolutamente più piacevole con la musica.
Per Shakespeare era “il club dell’amore”, gli antichi Greci la consideravano “un dono degli Dei” e per qualsiasi adolescente innamorato al mondo la musica è obbligatoria per coprire i rumori sdolcinati che arrivano da una stanza da letto profumata.
E una buona playlist per il poker può far sembrare che una faticaccia di 12 ore sia in realtà. Insomma, capite cosa intendo!
Come ha spiegato il filosofo Friedrich Nietzsche, “senza la musica, la vita sarebbe un errore”.
E se, come in quel famoso film anni '80, vi siete mai tolti le cuffie nel bel mezzo di una “discoteca silenziosa” capirete senz’altro cosa intende.
Una volta sono stato incaricato di organizzare una serata del genere all’università e, credetemi, vedere 200 persone che ballano “Gangnam style” in silenzio è strano tanto quanto indossare i calzini con i sandali.
La musica ha assolutamente un posto nel mondo del poker, ma volete sapere qual è questo suo posto? Beh, a questo punto... musica maestro (e la battuta è assolutamente volontaria!).
- The Gambler - La canzone definitiva per giocare a poker;
- Tre modi intelligenti in cui i film sul poker usano la musica;
- Casino Royale: condividere la tensione;
- Maverick e la musica;
- Il poker nella musica mainstream.
The Gambler - La canzone definitiva per giocare a poker
Kenny Rogers: 1979
Probabilmente, la candidata più famosa di tutti i tempi: nessun articolo sulla musica nel poker sarebbe completo senza menzionare questo classico, che è praticamente un inno!
Se chiedete a chiunque il titolo di una canzone da poker, persino chi proprio non ha nulla a che fare con il gioco sarà in grado di recitare il famoso ritornello di The Gambler's infamous chorus. “You've gotta know when to hold'em, know when to fold’em…”, ovvero “devi sapere quando tenere le carte e quando scartarle”.
È davvero l’inno perfetto per il poker.
Una delle cose più affascinanti di The Gambler è che è davvero una canzone vecchia scuola.
In alcune occasioni sono stato così fortunato da sedermi a bere qualcosa con il grande Dave 'The Devilfish' Ulliot. Come un ragazzino (o un uomo con il cervello da ragazzino come sono io) seduto sul bordo della sedia nelle fasi finali di una run a Fortnite, pendevo letteralmente dalla bocca di Dave.
Lui nel frattempo raccontava storie affascinanti e spietate che riguardavano il poker di una volta.
Anche Doyle Brunson snocciola alcuni aneddoti incredibili, come quella di tizi che entravano a sorpresa durante delle partite clandestine con le pistole e indossando maschere da sci.
Vi raccomando caldamente di guardare con attenzione qualcuna delle sue interviste.
Il mondo del poker vecchia scuola era pericolosamente affascinante e terrificante. E anche se sono contento che questa storia delle pistole sia evitabile nel poker moderno, la storia e l’eredità hanno chiaramente un peso significativo.
Aggiungono una sorta di stile al gioco che amiamo. Per dirla in maniera semplice, i tipi cazzuti della vecchia scuola sono il motivo per cui il poker è considerato più “figo” di quanto non lo siano gli scacchi!.
Oggi il poker è cambiato, quando si riascolta The Gambler è difficile non immaginarsi le classiche partite da saloon del XIX secolo che riempiono ogni film sui cowboy, prodotto da Hollywood.
Il brano ha un suono da vinile, rozzo, autentico e il video comincia persino con lo stesso Rogers vestito da ricco gentiluomo del vecchio west, con due strisce di munizioni appoggiate sulla spalla.
È facile immaginarsi Rogers seduto in un piccolo saloon, al tavolo di una partita di poker.
Partita che è destinata a trasformarsi in una rissa con tanto di colpi di sgabello dopo che un po’ troppi whiskey sono stati spediti sul bancone del bar. E Rogers sembra un tipo tosto, esattamente come ogni giocatore di poker, anche il giocatore amatoriale di poker pensa di essere al giorno d’oggi.
Nonostante sia stata pubblicata almeno un secolo dopo l’era dei cowboy, The Gambler serve comunque a ricordare perfettamente uno dei momenti più belli ed eccitanti della storia del poker.
Era un’epoca di fuorilegge e di duelli a colpi di pistola, l’epoca di Billy the Kid, Jesse James e Butch Cassidy, l’epoca delle rapine ai treni e della gestione delle mandrie. Non esiste un posto più selvaggio del “selvaggio West”.
E penso che il bambino di undici anni che abbiamo tutti dentro e che cerca il brivido si identifichi tuttora con questa tipologia di personaggio ogni volta che ci sediamo al tavolo da gioco.
Quando si ascolta un classico del genere, è difficile non perdersi nei propri pensieri mentre si ragiona su come le cose si sono evolute nel mondo del poker.
Con i casinò protetti ed i tornei di poker online, di questi tempi siamo abbastanza viziati e quindi è facile considerare la sicurezza del poker moderno come una cosa come una cosa scontata.
In un mondo di HUD Poker, di solver e di nerd della FTO, il poker ha fatto parecchia strada dai tempi in cui “bisognava sapere quando scappare”, ma è comunque ancora bellissimo immergersi nella vivida e nostalgica fantasia di Rogers nei melodici tre minuti e mezzo di The Gambler.
Tre modi intelligenti in cui i film sul poker usano la musica
La musicalità positiva in Rounders - Il giocatore (1998)
La musica in un film è importante tanto quanto la trama. Beh, forse questa può essere una leggera esagerazione, ma anche se lo fosse, la musica è comunque una parte fondamentale di quella che l’industria cinematografica chiama 'Mise en scène' (ecco un'espressione che potete usare per sembrare interessanti durante una festa…).
Se viene usata bene, la musica può ottenere risultati meravigliosi: creare la suspense, aggiungere un elemento di commedia, divertire e spaventare.
Non molto sorprendentemente, i casinò sono una parte fondamentale del cinema che parla di poker e le stanze in cui si gioca a carte sul grande schermo sono quasi sempre rappresentate come luoghi sexy ed eccitanti.
Quindi, i film che parlano di poker tendono ad associare a queste scene musica strumentale che sia vivace e appassionante (soprattutto durante le strisce vincenti).
In realtà, l’utilizzo della musica nei film che parlano di poker è veramente incredibile, ma visto che la maggior parte delle persone si concentra su quello che succede nel film, spesso non lo si nota abbastanza.
La scena di poker che apre Rounders - Il giocatore è un ottimo esempio. In questo caso John Dahl (il regista del film) utilizza in modo intelligente una musica misteriosa mentre vengono spiegate le regole dell’Hold'em.
È una musica sofisticata e ritmata, il che trasforma quella che in realtà è una noiosa spiegazione delle regole in qualcosa di molto più divertente e affascinante. Questo utilizzo chirurgico delle note aggiunge lo stesso lusso e lo stesso stile che dà molto del suo fascino al mondo del poker ad altissimo livello, permettendo al pubblico di condividere questo tipo di fantasia.
Ovviamente, quando Mike perde contro un full di assi di Teddy, Dahl in maniera prevedibile (ma anche con ottimo effetto) tira fuori i violini.
Ma parlando in maniera generale, le citazioni di Rounders Il giocatore tendono ad associare al poker questo tipo di musica che allo stesso tempo è sofisticata e piena di energia.
“Ma perchè?”, potreste chiedervi.
Beh, chiunque di voi abbia una certa familiarità con la tecnica di controllo mentale chiamata NLP (e gli esperimenti sociali di Derren Brown sono tra gli esempi più famosi) lo capirà facilmente.
Musica e parole impercettibili possono avere un potere incredibile di persuasione e di influenza. La musicalità positiva che vediamo (anzi, ascoltiamo) in molti dei film che parlano di poker permette al regista di fotografare le dinamiche di gioco come un qualcosa di divertente ed eccitante.
Musica positiva crea connotazioni positive, il che aiuta anche a cancellare qualsiasi stereotipo negativo riguardo al poker.
E come risultato, il pubblico comincia a vedere il gioco come un qualcosa di positivo piuttosto che un problema, il che aiuta a mettersi allo stesso livello di pensiero dell’eroe del film (e anche qui la battuta è assolutamente volontaria).
Come potreste aspettarvi, vediamo questo tipo di utilizzo regolarmente nel cinema che parla di poker.
Assieme al già menzionato Rounders - Il giocatore (come nel momento in cui Mike torna a “un bel full d’assi con due re” dopo che la sua ragazza lo ha lasciato o dopo che ha messo in trappola Teddy KGB e il suo accento inconfondibile), film come Le regole del gioco, Runner Runner e Maverick utilizzano tutti la stessa tecnica al loro interno.
Guardateli e fate attenzione alla musica. È affascinante. E come potete immaginare, sono uno che alle feste va per la maggiore!
Casino Royale: condividere la tensione
Forse non è la più credibile storia di poker al mondo. E potrà anche essere piena di errori nella dimensione delle puntate, sbagli nella struttura e di comportamenti sbagliati per il galateo del poker (nonché avere una sconfitta davvero brutale), ma non può davvero andare peggio nella vita che perdere milioni di dollari con un full e poi venire uccisi per davvero!
Casino Royale (2006) include un uso molto intelligente della musica durante le scene in cui si gioca a poker.
I film di James Bond spesso ci portano in posti lussuosissimi in cui spesso si sente una musica impercettibile ma rilassante.
Per costruire la scena, questi lungometraggi usano una musica d’atmosfera molto sensuale, di solito incentrata su quartetti d’archi o arpisti melodici che suonano a basso volume. Ma non è un caso il fatto che in Casino Royale le cose non vadano per nulla così!
In maniera molto interessante, nonostante l’apparente lusso della location e della stanza in cui si gioca (c’è un maggiordomo che arriva con un click, tanto per farvi capire la situazione), il casinò è in totale silenzio.
Non c’è traccia neanche di una singola nota di musica d’atmosfera o di una melodia che riempie l’ambiente.
Invece, il regista Martin Campbell prende un approccio molto meno convenzionale alla cosa, utilizzando una musica acutissima, piena di violini, e suoni inquietanti che stridono. È uno stile più tipico di un film horror o di uno slasher ed è un ottimo modo per aggiungere un elemento di disagio e di tensione in una scena. E funziona molto bene.
Nello stesso modo in cui i film horror usano questi suoni per instillare paura e per tenere i sensi sul chi vive, l’uso di questa tecnica in Casino Royale è un modo eccellente per dare un’idea della tensione e dell’imprevedibile suspense che si vive quando si è parte di una mano importante.
In un solo istante il giocatore sussulta, i peli sul collo gli si rizzano e il suo stomaco arriva a terra. E come se anche voi foste seduti al tavolo, il vostro cuore cede e per un momento andate nel panico.
È proprio come se anche voi foste lì ed è un utilizzo geniale della musica.
Visto come funziona bene, non è sorprendente che questo metodo appaia anche da altre parti nei film che parlano di poker. Lo stridio dei violini nella scena finale di Cincinnati Kid è un altro (e più evidente) esempio.
Io amo questa tecnica. Conosciamo tutti la sensazione di dover combattere gli sbadigli mentre fingiamo di essere interessati quando ci raccontano la loro storia di come hanno perso tutto durante la fila per rientrare in un torneo.
È difficile sentire l’interesse e la passione per il gioco quando si giocano mani nel poker in maniera indiretta, ma attraverso questa tecnica del suono, Casino Royale riesce a colmare questo vuoto.
Maverick e la musica
Paragonato alla maggior parte dei giochi da casinò, il poker è abbastanza lento. In particolare i tornei offrono brevi momenti di eccitazione circondati però da lunghissimi e dolorosi periodi di noia; non è semplice, quindi, restare in quella che abbiamo definito zone per il poker!
E come potete immaginare, questa cosa si nota molto bene quando i tornei vengono trasposti sul grande schermo (se avete mai visto un live stream senza il commento, capirete benissimo il perchè).
Parlando in maniera generale, i film che parlano di poker sono eccellenti quando si tratta di aggiungere musica al montaggio per rendere le cose un po’ più spezzate. A
Abbiamo già discusso di come è stato fatto in Rounders - Il giocatore, e di come anche Le regole del gioco lo faccia in alcuni punti. Ma penso che ci sia bisogno di una menzione speciale per l’utilizzo della musica in Maverick.
Quello che in Maverick riesce benissimo è la combinazione di tutte le tecniche di cui abbiamo parlato finora.
Viene utilizzata musica positiva per mostrare il divertimento e l’eccitazione che solo i giocatori di poker possono capire.
Fanfare e stridii pieni di suspense aiutano chi è a digiuno di poker a capire se quello che sta succedendo al protagonista è una cosa positiva oppure negativa.
Il risultato è che la musica utilizzata in Maverick rimuove la necessità per il pubblico di avere una qualsiasi conoscenza o comprensione delle strategie di poker. Per dirla in maniera semplice, la musica in Maverick è usata in maniera così intelligente da trasformare un film sul poker in un film universale per famiglie.
È un film eccezionale, raccomando assolutamente a tutti quanti di vederlo.
Sfortunatamente, per fare un’inchiesta completa sull’utilizzo della musica nel cinema che parla di poker ci vorrebbe un libro intero e, purtroppo, la brevità del mio articolo segnala che devo andare avanti.
Ma spero che questi esempi vi diano un’idea sia di come quanto possa essere potente la musica che del suo significato all’interno dei film che parlano di poker.
Comunque, proprio per andare avanti, ecco un’occhiata un po’ più a cuor leggero a come il poker spunti fuori nella musica mainstream.
Il poker nella musica mainstream
Celine Dion: It's All Coming Back to Me Now - 1996
Perdere un piatto contro un principiante nel poker è un qualcosa di molto frustrante.
Questa canzone di Celine è un modo eccellente per calmarsi e per rassicurarsi che alla fine tutto quanto tornerà da voi…a meno che ovviamente non se ne sia “andato via col vento”…
Daft Punk: Get Lucky - 2013
Quando ero un adolescente, questa canzone significava mostrare le mie mosse migliori da ballerino in un bar cercando di fare colpo su di una ragazza.
Di questi tempi, però, “stare sveglio tutta la notte cercando di essere fortunato” suona più come un qualcosa che riguarda cominciare una sessione di gioco in tarda serata, sperando di durare parecchio in un torneo di poker multi-tavolo!
Status Quo: Down, Down - 1974
Se avete letto qualcuno dei miei articoli che parlano dei miei momenti negativi su questo magazine online (non mi vergogno assolutamente della mia autopromozione...), probabilmente sarete d’accordo sul fatto che i momenti neri sono in assoluto la cosa peggiore che può capitare quando si gioca a poker.
Dunque, trovare un modo per renderli triviali è un ottimo modo per attutire il colpo e rendere più facile affrontare la situazione. Cantare un po’ “giù, giù, sempre più giù, in fase discendente” mentre guardate la linea dei vostri risultati può essere un ottimo modo per farsi una risata al riguardo.
American Authors: Best Day of My Life - 2014
Avete avuto una pessima sessione al tavolo da gioco ieri sera? Avete un enorme mal di testa dopo aver esagerato un po’ al bar?
O forse avete trovato una chiamata internazionale costosissima fatta alle 4 di mattina nella vostra bolletta del telefono? Non c’è problema. Se volete un discorso che vi possa tirare su, non dovete cercare altrove: oggi può essere il miglior giorno della vostra vita, stile, insomma, Moneymaker nel 2003!
Justin Timberlake: Cry Me A River - 2002
Volete ripagare con la stessa moneta qualcuno che prima vi ha fatto uno slow roll? Cantare questo capolavoro dopo una vittoria al river nel poker dovrebbe funzionare a dovere…
Justin Timberlake: What Goes Around - 2002
E visto che parliamo di JT, ecco un altro classico. Una canzone per ricordarvi come vanno le cose se è un momento negativo o se siete uno di quei (normalissimi) tipi che odiano postare le blind nel poker.
Motorhead: The Ace of Spades - 1980
Non mi importa quello che dite voi, ho parlato con il mio psichiatra e mi ha detto che è assolutamente “normale” cantare i Motorhead ogni volta che tra le vostre carte vi compare l’asso nel poker più affascinante (anche se magari è un po’ un modo per rivelarlo agli avversari).
Questo inno metal è una canzone fantastica per farvi tornare carichi, o prima o durante una sessione di gioco. E oltre a essere assolutamente un classico, The Ace of Spades è piena di espressioni slang del poker come queste:
- “Spingi le ante, lo so che vuoi venirmi a vedere”;
- “Leggi le carte e piangi, hai di nuovo la mano dell’uomo morto”;
- “Lo vedo nei tuoi occhi, dai un’occhiata e muori. L’unica cosa che vedrai, lo sai che sarà l’Asso di Picche”.
In una canzone che parla di gioco d’azzardo, di vivere a cento all’ora e di “ballare con il diavolo”, ci viene anche ricordato che “il piacere è giocare”, che è anche il motivo per cui abbiamo tutti iniziato a giocare a poker.
The Ace of Spades può essere un inno rock, ma dietro al ritmo e alle chitarre distorte c’è un. chiaro e bellissimo messaggio, che parla di soddisfazione e di piacere.
ABBA: The Winner Takes It All - 1980
Diciamo che non ho mai aperto la lobby di un torneo pensando “mmm, chissà quanto pagano chi arriva undicesimo”.
Rage Against The Machine: Know Your Enemy - 1992
Un’altra canzone metal, la cui inclusione nella lista è principalmente dovuta alla combinazione dell’importanza di “conoscere il nemico” al tavolo da poker e alla potenziale battuta di avere… rabbia contro la macchina quando siete dal lato sbagliato del generatore casuale di numeri.
In ogni caso, una volta ho letto uno studio che sosteneva che ascoltare musica metal in macchina ti rende un guidatore più aggressivo e penso che la stessa cosa valga anche per il poker.
Con un buono stack, quando siete nel bel mezzo di un torneo, è ora di distruggere gli avversari. Quindi, se siete in questa posizione ma siete troppo timidi, provate a sentire questa canzone e a vedere se vi aiuta ad aumentare la vostra aggressività nel poker.
Richard Ashcroft: Music is Power – 2006
Vi lascio con questa ultima citazione che è un po' la mia filosofia di vita.
Non ha nulla a che vedere con il poker, ma penso che riassuma bene quello che la musica significa per tutti noi, in generale!