Il poker moderno ed in particolare il poker online si evolve velocemente come non mai. Gli avanzamenti tecnologici permettono ai giocatori di creare complicatissime simulazioni e le strategie che una volta erano il massimo dell’innovazione ora stanno velocemente diventando obsolete.
Quindi, quanto sono cambiate le cose negli ultimi anni? In ogni caso, come quando un bambino diventa grande e la cintura diventa troppo stretta, i cambiamenti graduali sono quelli più difficili da notare.
Molte persone potrebbero avere difficoltà a rispondere a questa domanda, anche se giocano parecchio a poker. Ma le differenze sono molto più evidenti per chi torna a giocare dopo anni di inattività.
L’autore del presente contenuto originale è uno di questi giocatori. Dopo uno stop di quasi cinque anni, ho provato (con molto ottimismo) a tornare nel mondo dei tornei di poker di alto livello lo scorso mese, giocando gli eventi da 1.500 e 5.000 euro dell’APPT Philippines.
E anche se sono stato in grado di vincere dei soldi nel Main Event, le cose, senza dubbio, sono state molto difficili da affrontare.
Ecco cinque differenze che ho notato nei giochi di poker.
1: Strategie nel Preflop
A prima vista, le dimensioni di apertura sembrano non essere cambiate molto. La maggior parte dei giocatori continua a fare raise nel preflop tra 2 e 2.5x, di solito scegliendo dimensioni più basse man mano che si avvicinano alla posizione del bottone.
Il fatto in sé non è molto sorprendente, perchè queste dimensioni di puntata derivano da teorie ben radicate e sono la norma da parecchio tempo.
Ma di questi tempi le cose funzionano un po’ diversamente quando gli stack sono più piccoli. Mi sono accorto della marcata differenza, riesaminando, con la giusta attenzione, proprio la mano della mia eliminazione.
- in questa mano avevo due sei ed ero in posizione di mezzo. Mi erano rimaste circa 19bb e le ho messe nel piatto;
- tutti hanno foldato fino alla big blind, che ha usato due fiches per chiedere tempo prima di chiamare con in mano una coppia di dieci, mandandomi a casa dopo aver vinto il minimo possibile.
Come da mia storica abitudine, mentre ero in fila per incassare la mia discreta vincita, ho controllato se avevo fatto bene a fare all-in e sono stato sorpreso nello scoprire che le tabelle moderne in questa situazione consigliano un raise 2x.
Cinque o sei anni fa, la maggior parte dei giocatori avrebbe considerato un all-in in quella situazione una mossa standard. E anche se fare all-in con 66 non significa avere soldi garantiti, è comunque una mossa che non si può exploitare.
La teoria di base del 2018, alla quali mi sono ispirato, apprezzava questo tipo di all-in perchè:
- permetteva di realizzare la propria equity e negare all’avversario la sua;
- impediva ad altri giocatori di fare anche loro all-in con mani rischiose come KJ, KQ, o A9, che avrebbero perso contro la vostra.
Ecco cosa mi ha detto al riguardo Mark Rubbathan, campione del Triton e mio compagno di poker: "di questi tempi non si apre con all-in quando si hanno meno di 12bb in posizione iniziale. Si fanno ancora aperture come 10bb UTG e in pratica non si fa mai all-in con qualsiasi cosa sopra il 13, penso. Non è una regola scritta, ma non sono le strategie che i solver consigliano al giorno d’oggi".
È chiaro che l’atteggiamento quando si hanno poche fiches è cambiato nel nuovo mondo, quello dopo i solver. In uno stile che potremmo definire “onde dell’oceano” i giocatori moderni vedono molto più potenziale in puntate da 10 o 15bb.
Quindi non sono più attratti dal tentare di raddoppiare quello che hanno. Questa strategia dei solver è un qualcosa che va considerato se di solito andate nel panico quando avete 20bb.
2: Le chiacchiere
Anche le vibrazioni al tavolo sono cambiate. Una delle immagini più comuni durante un torneo era quella di un gruppo di persone che discutono la mano che li ha fatti uscire al bar.
- Alcuni volevano raccontare quanto fossero stati sfortunati, mancano un jackpot solo e soltanto per una bad beat;
- Altri ancora usavano la classica chiacchierata al bar per giustificare la loro giocata o per ottenere qualche consiglio e capire dove avevano sbagliato;
- I giocatori intelligenti sfruttavano l’opportunità di capire cosa ne pensavano i professionisti del poker;
- E tutti gli altri facevano finta di ascoltare, fino a che non potevano parlare di loro stessi.
Oltre a essere un modo per sfogare la tensione, il bancone del bar del casinò era anche un posto in cui i giocatori andavano per scambiare pareri.
Dopo essere stati sfortunati, volevano essere rassicurati sulla bontà della loro giocata o un motivo per avercela con se stessi.
Questa ricerca di chiusura permetteva di rompere il ghiaccio e di parlare delle proprie mani, con il tutto che nasceva dall’ambiguità delle strategie.
Nessuno sapeva cosa fare e quindi c’era molto di cui discutere.
Ma al giorno d’oggi è cambiato tutto. E anche se le persone chiacchierano ancora al bar, i telefoni cellulari sono in grado di realizzare complicate simulazioni GTO, chiudendo quindi il dibattito, anche quando interessante, in questione di minuti.
I solver hanno trasformato il poker in un gioco di precisione simile agli scacchi e il risultato è che le sale dove si gioca hanno perso un po’ della propria anima.
3: Chiusura
I solver non sono del tutto un male, come spiega questa situazione complicata con una coppia d’assi. Ho fatto check-fold a una puntata importante al river con KJTJ4, per poi subire un all-in.
Questa mano è stata un momento decisivo per me in quel torneo. Mi è costata circa 1/3 delle mie fiches e non mi sono mai ripreso, uscendo poco dopo.
Il fold è stato duro, ho giocato la mano in maniera passiva ed ero preoccupato di aver indotto l’avversario a bluffare, il che non ha aiutato. Visto che è stato un momento così importante, ci ho perso un po’ di sonno.
Questa è una sensazione che la maggior parte dei giocatori di tornei sono abituati a provare. In una maniera un po’ sadica, si vorrebbe sempre uscire dal torneo con un full di re o comunque perdere di poco. Uscire è molto più semplice quando si pensa che non sia colpa tua..
Le bad beat sono fastidiose, ma anche più semplici da dimenticare.
Le aree grigie erano una cosa diversa. C’erano così tante variabili e visioni conflittuali e l’impatto emotivo della perdita rendeva difficile essere imparziali di fronte alle critiche. Senza solver o senza tabelle da consultare, anche i migliori giocatori potevano solo provare a indovinare, il che rendeva più difficile essere sicuri di aver fatto la cosa giusta.
Questa incertezza poteva essere molto difficile da affrontare, quindi per superare un’eliminazione particolarmente costosa si passava attraverso le cinque fasi del "lutto":
- Negazione.
- Rabbia.
- Patteggiamento.
- Depressione.
- Ri-registrazione.
Come suggerisce il loro nome, i solver di poker hanno risolto questo problema. Al giorno d’oggi ai giocatori basta far partire una simulazione e dare letteralmente un voto a come hanno giocato. Questa chiusura rende molto più semplice il passo successivo, appunto, l’andare avanti.
Per esempio, facendo una simulazione con gli Assi il giorno dopo, il solver consigliava di foldare nel 98% dei casi, il che mi ha immediatamente tranquillizzato.
4: La tecnologia al tavolo da gioco
Un’altra cosa che ha cambiato l’atmosfera al tavolo da poker è l’utilizzo dei telefoni. Al giorno d’oggi i social media sono sfuggiti di mano a tutti e hanno certamente trovato spazio anche al tavolo.
Il primo giorno del Main Event ero seduto accanto a un simpatico vlogger di poker giapponese e alla sua squadra di produzione. Avevano sistemato una telecamera accanto al tavolo e di tanto in tanto venivano a intervistarlo per avere aggiornamenti.
E anche se a volte sono stato intervistato lontano dal tavolo, sono stato sorpreso del fatto che il casinò abbia permesso al vlogger di sistemare la videocamera così vicino al tavolo.
Quando ho scoperto il numero dei suoi follower, ho pensato che forse il casinò ha fatto un’eccezione per via della visibilità sui social. In fondo era una buona occasione di marketing per il torneo. Ma mi è subito stato chiaro che i vlogger non erano gli unici ad avere le telecamere.
Tutti volevano fotografare mani importanti, anche se non erano coinvolti loro stessi.
E anche se questo non è stato troppo un problema, è stato sorprendente vedere quanto il casinò fosse decisamente accomodante nei confronti di questo tipo di cose.
Molti anni fa la tecnologia era vietata e alcune sale impedivano persino l’utilizzo del telefono al tavolo.
E con tutti gli scandali di altro profilo e le novità tecnologiche, sorprende che le regole siano diventate più permissive piuttosto che più severe.
5: Banche del tempo e cronometri
Cinque anni fa, i cronometri stavano cominciando ad apparire negli eventi più importanti per evitare un tanking eccessivo. Al giorno d’oggi quasi tutti i tornei danno 30 secondi per giocare e cinque fiches per avere tempo in più.
I giocatori di poker online hanno parecchia familiarità col cronometro, ma giocando dal vivo sono rimasto scioccato da quanto i giocatori ne abusino in maniera davvero evidente.
Dall’inizio del secondo giorno, più della metà dei giocatori al mio tavolo faceva scorrere tutti trenta secondi fino allo zero. Una situazione di stallo è sempre stata un problema quando ci si avvicina alle posizioni che valgono soldi, ma eravamo in una fase in cui dovevano uscire ancora il 10% dei giocatori prima di vedere del denaro.
E i giocatori non cercavano certo di non farsi scoprire.
Rimanevano seduti e guardavano il tavolo, fino a che il cronometro non arrivava a 1. E poi davano le carte al mazziere, a volte dicendo in maniera poco sincera “scusate!”.
Il resto del tavolo non sembrava infastidito da questa cosa, il che è stato molto frustrante. E anche se qualche volta ho chiesto il cronometro per qualcuno, dopo un’ora sono andato a lamentarmi.
Mi sembrava una maniera di imbrogliare e mi aspettavo che dicessero ai giocatori di sbrigarsi.
Ma, abbastanza sorprendentemente, non è andata così. Mi hanno spiegato che questo era il main event e che quindi i giocatori avevano tutto il diritto di usare tutti e 30 i secondi.
Come tutto il resto, anche il poker si è evoluto e le cose sono molto cambiate negli ultimi anni, compreso lo stesso galateo del poker.