3Bet Poker: il poker è un gioco che offre sempre le stesse opzioni riguardo cosa fare con una mano: check, puntata, raise o fold. 

Questo articolo originale si concentra sulla three-bet, il termine del poker che indica un re-raise e come incorporarla nel proprio gioco.

3Bet Poker

La 3bet nel poker può essere considerata come una mossa aggressiva, utilizzata quando si ha una buona mano oppure per battere giocatori di poker che scelgono la raise con mani più deboli. Molti dei maghi della GTO (game theory optimization) di oggi spiegano che la 3bet dovrebbe essere incorporata per mettere gli avversari sulla difensiva e per nascondere o variare la forza della propria mano.

Continuate a leggere questo articolo per imparare tutto ciò che c’è da sapere sulla 3bet nel poker e come e perché inserire questa tipologia di raise nel vostro repertorio di strategie di poker al tavolo da gioco.

Cosa significa three-bet nel poker?

Alle puntate nel poker si possono associare dei numeri per mostrare a che punto sono in una sequenza di puntata:

  • One-bet – La prima puntata in una sequenza.
  • Two-bet – Il primo raise in una sequenza.
  • Three-bet – Il primo re-raise in una sequenza.
  • Four-bet – Il secondo re-raise in una sequenza.
  • Five-bet – Il terzo re-raise in una sequenza.
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Come già fatto notare in altri articoli di questo fortunato blog, il primo open-raise nel preflop nell’Omaha viene indicato come una 2bet perché i pagamenti obbligatori delle blind vengono considerati la prima puntata della sequenza.

E quindi è comune che i giocatori alle prime armi indichino una 2bet nel postflop (il primo raise) come una 3bet.

Perché nel preflop è 3bet e non seconda puntata?

Una 3bet nel preflop può essere la seconda puntata (il primo raise) nella sequenza, invece che la terza (il secondo raise).

Lo step che manca, lo avete già intuito amici lettori, è che il pagamento delle big blind è considerato la prima puntata della sequenza.

Quindi, un open-raise è una 2bet (il primo raise della sequenza). E di conseguenza, un re-raise che affronta un open-raise nel preflop è, quindi, una 3bet, perché è la terza puntata (il secondo raise) della sequenza.

Ecco come appare questa sequenza di tre puntate:

  1. Big blind – one-bet.
  2. Primo raise – two-bet.
  3. Secondo raise – three-bet.

Per capire questa sequenza, è fondamentale sapere che il pagamento della big blind è la prima puntata.

Chris Moorman sulle 3bet

Date un’occhiata alle parole del giocatore professionista britannico Chris Moorman, uno che ne sa davvero tanto sull’argomento. Moorman ha vinto due braccialetti alle World Series of Poker, un titolo del World Poker Tour e ha guadagnato oltre 10 milioni di dollari in vincite nei tornei dal vivo.

Moorman offre una serie di consigli di strategia su come utilizzare le 3bet al tavolo da gioco. L’obiettivo è usare la posizione quando si fanno 3bet per mettere pressione agli avversari. In questo modo vincerete dei piatti quando gli avversari folderanno con mani peggiori, ma a volte anche migliori della vostra.

Ecco alcuni dei ragionamenti principali di Moorman al riguardo.

Le 3bet puniscono chi fa raise dalle posizioni finali

Questa giocata può portare a far foldare quei giocatori che provano a rubare le blind con mani più marginali. 

Come spiega, perentorio, Moorman, “quando fai loro un re-raise, è impossibile che vogliano continuare a giocare con tutte le mani che hanno”.

Le 3bet fanno foldare mani migliori

Usare le 3bet fuori posizione può mostrare forza e aiuta a far foldare i giocatori che hanno mani migliori.

“Facendo una 3bet invece di chiamare semplicemente, vi date una possibilità di portare a casa il piatto”, sostiene Moorman.

Non bisogna essere prevedibili con le 3 bet

Utilizzare qualche 3bet può aiutare a mettere gli avversari in una situazione scomoda e a mescolare un po’ le carte riguardo il vostro range iniziale. Gli avversari non sapranno che tipologia di mano avete.

“Al tavolo da poker”, spiega Moorman, “non bisogna mai essere facilmente leggibili o prevedibili. Se utilizzate la 3bet solo quando avete una mano importante, prima o poi questo diventerà evidente”.

Tenete d’occhio le dimensioni degli stack

Questa tattica vi aiuterà a sapere contro quale degli stack più piccoli è ideale utilizzare le vostre 3bet.

Fate le vostre 3bet di dimensioni maggiori

Questa strategia rende più difficile agli avversari chiamare la vostra puntata. Gli avversari dovranno pensare bene e per parecchio se fare o no una chiamata, perché si trovano di fronte a una 3bet molto alta e mettono a rischio una parte più ampia del loro stack.

Moorman spiega che persino mani iniziali marginali come Q-J dello stesso seme possono valere la pena di essere utilizzate per una 3bet, perché anche se l’avversario le chiama possono comunque diventare mani importanti, come una scala o un colore.

Come usare la 3bet come strategia nel poker

Siete pronti per qualche altra indicazione su come usare una 3bet nel poker? Questa parte della guida alle 3bet vi aiuta a chiarire questo concetto e a offrire diversi spunti di discussione.

  • Le 3bet sono effettuate di routine, sia prima che dopo il flop, nella maggior parte delle varianti dei giochi di poker.

  • Le 3bet dopo il flop sono meno comuni, perché molto spesso sono un segnale molto indicativo di forza.

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Per esempio, un giocatore difficilmente fa una 3bet al flop nel No Limit Hold’em e nel Pot Limit Omaha senza avere una mano di valore importante. Anche se secondo la teoria del poker alcune 3bet dovrebbero essere dei bluff, sono molti i giocatori che fanno 3bet dopo il flop solo ed esclusivamente per valore.

I round di puntata prima del flop sono una storia un po’ diversa, perché persino il giocatore occasionale medio avrà visto qualcuno fare un re-raise a un’apertura nel preflop (e quindi una 3bet) come bluff. Anche se il giocatore medio fa 3bet in maniera troppo tight rispetto al suo range nel preflop, questa giocata è meno indicativa della bontà di una mano, rispetto a una 3bet dopo il flop con un board che definiamo dry.

Parlando a livello generale, più si va avanti con le street, più una 3bet rappresenta una situazione di forza.

Strategie per le 3bet nel preflop dell’Hold’em

Molti giocatori sostengono l’utilizzo di strategie di 3bet polarizzate nel preflop, anche se le strategie depolarizzate sono sempre più popolari da diverse posizioni al tavolo da gioco.

Ecco una rapida occhiata al significato di questi termini e come vengono applicati alle 3bet nel poker.

Strategia di 3bet polarizzata

Prevede di fare 3bet con una selezione di mani forti per valore e una selezione di semi-bluff. Il range dei semi-bluff solitamente comprende mani speculative, come dei suited connector o dei gapper (queste carte possono connettersi per formare una scala, ma possono avere dei buchi tra loro, come J8 8 K10 dello stesso seme).

Queste mani non hanno molta raw equity nel preflop, ma hanno comunque il potenziale per fare ottime mani da cinque carte una volta che si arriva al river. Questa tipologia di 3bet speculative porta dei benefici quando si affrontano avversari che foldano troppo frequentemente alle 3bet nel preflop.

Strategia di 3bet depolarizzata

Questa strategia implica di fare 3bet nel preflop con un range di mani per valore o come thin-value bet, ma mai con un semi-bluff. Anche se il confine tra thin-value bet e semi-bluff a volte può essere sottile, un range di 3bet depolarizzato di solito non conterrà suited connector e gapper di basso valore, come 57 dello stesso seme.

Una strategia di 3bet depolarizzata è vantaggiosa quando si affrontano avversari che si difendono troppo frequentemente contro le 3bet.

Strategie per la 3bet nel preflop nell’Omaha

In una variante più complessa, con l’aggiunta di altre carte, diventa più complicato definire le strategie depolarizzate o polarizzate. La differenza tra i diversi tipi di approccio è molto meno marcata, semplicemente perché i giocatori hanno molte più carte a disposizione.

Il pensiero generale sulla strategia per le 3bet nell’Omaha è il seguente:

  • Fare 3bet con le migliori mani possibili per valore (come per esempio AAJTss, AAKK, AKQJss, etc). Questo re-raise può portare i giocatori che hanno mani più marginali a foldare.

  • Fare 3bet con una selezione di mani speculative con una equity relativa, in particolare i rundown come 10987ss. Queste 3beFare 3bet di dimensioni più ampie mette più pressione sugli avversari. Che magari non avrebbero problemi a chiamare un min-raise o 3 big blind, ma un raise di dimensioni maggiori fa passare il messaggio che avete una mano solida e che dovrebbero pensarci due volte a chiamarla. Molto spesso effettivamente gli avversari ci pensano due volte e alla fine decidono di abbandonare del tutto la mano.

Con quali tipologie di mani dovremmo fare una 3bet nel preflop nell’Hold’em?

Ha senso fare 3bet con mani che hanno il potenziale di creare mani importanti dopo il flop. Molti giocatori utilizzano una range di 3bet lineare (quello che nel linguaggio tecnico è definito “depolarizzato”), che significa fare 3bet con una selezione delle nostre mani migliori.

Ma anche fare 3bet con mani meno stellari, come per esempio suited connector e gapper, è un approccio intelligente, perché sono mani che possono crescere parecchio già al flop. E anche se non lo fanno, una buona aggressione dopo il flop può comunque aiutarvi a portare via il piatto.t evitano che gli avversari prendano troppi piatti nel preflop indisturbati. Con mani del genere, potreste anche ottenere flop solidi in grado di generare piatti ancora più alti nel postflop.

I libri di poker potrebbero definire questa strategia “polarizzata” (visto che facciamo 3bet con un misto di mani per valore e mani speculative). Ma può anche essere “depolarizzata”, visto che 10987ss è una delle migliori mani possibili nel PLO, nonostante non abbia la stessa raw equity di mani fatte con carte più alte.

Quindi, la terminologia perde importanza, ma la visione generale e accettata della strategia delle 3bet nell’Omaha è quella descritta qui sopra.

Quale dovrebbe essere la dimensione della nostra 3bet nel preflop nell’Hold’em?

Le opinioni sulla dimensione della nostra 3bet nel preflop sono diverse, ma nella maggior parte dei casi viene consigliata una dimensione che è tre o quattro volte quella dell’open-raise iniziale.

Per esempio, se un giocatore nel preflop fa open raise per 3 big blind, la dimensione tipica di una 3bet potrebbe essere di 10 big blind.

Ma questo ovviamente non significa dover fare il bello e il cattivo tempo con qualsiasi due carte (o quattro, nel caso dell’Omaha) vi ritrovate in mano. È il caso di fare una 3bet nel preflop con mani molto deboli solo se sappiamo che l’avversario folda più di quanto dovrebbe quando si trova davanti a una 3bet. Possiamo sfruttare le tendenze di giocatori del genere, ma dei giocatori più esperti potrebbero accorgersene presto.

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Quale dovrebbe essere la dimensione della nostra 3bet al flop nell’Hold’em?

Una 3bet al flop di solito è due volte o due volte e mezza la dimensione della 2bet al flop. I giocatori con meno esperienza non lo capiscono subito e a volte si ritrovano a fare delle 3bet al flop che sono 3 o più volte più grandi della 2bet.

L’errore può essere derivato dal fatto che una 2bet al flop di solito è oltre 3 volte più grande della dimensione della puntata iniziale al flop.

Scegliere con precisione la dimensione della 3bet può aiutarvi a ottenere migliori possibilità di massimizzare le vincite quando optate per questo approccio strategico.

Vedi anche:

Holdem, Azioni, Rundown