Massimiliano Pescatori nasce a Milano il 22 gennaio 1971. Sin dall’età di 11 anni mostra un buon feeling con le carte, divertendosi a giocare in famiglia e vincendo un trofeo di scopa. Da giovane si appassiona anche al ramino, ma i primi contatti col Texas Hold’em sono destinati ad arrivare soltanto più tardi. All’inizio degli anni Novanta si guadagna da vivere come addetto alle vendite in un supermercato, dedicandosi parallelamente alla scrittura di recensioni sui videogiochi per una rivista specializzata nel settore. La svolta per Max arriva con la scoperta dell’amore per il poker (favorita anche dalle frequenti visite al casinò di Campione d’Italia), che lo spinge a una scelta ardita e priva di sbocchi sicuri: nonostante la contrarietà manifestata da amici e parenti, Pescatori vende la propria utilitaria, ritira la liquidazione al lavoro e molla tutto per andare a Las Vegas. Pur senza conoscere bene l’inglese, decide di frequentare una scuola per croupier e dare sfogo alla propria passione per il mondo delle carte. Una delle prime notti si ritrova nel celebre Luxor Hotel (ispirato all’omonima città egiziana e che di fatto presenta una caratteristica forma piramidale): scendendo dalle scale, Max passa davanti a una poker room, scoprendo con grande emozione l’atmosfera suggestiva emanata nei casinò della capitale mondiale del poker, in perfetta antitesi rispetto alle partite che era abituato a giocare con gli amici a Milano. A Las Vegas è tutto perfettamente organizzato, con partite dal vivo 24 ore al giorno e la possibilità di giocare con appena pochi dollari per mano. Entrando nel giro dei casinò e avendo contatti più ravvicinati col poker, Pescatori comincia a dedicarcisi sempre di più anche nel tempo libero.
Nei primi tempi si concentra in particolare sul Seven Card Stud, ma non passa molto prima che un supervisore gli suggerisca di considerare il Texas Hold’em per guadagnare somme più importanti. La strada verso il successo è agevolata dai consigli di Valter Farina, residente a Las Vegas e primo italiano di sempre a imporsi in un evento delle World Series of Poker (grazie alla vittoria nel $1.500 Limit Seven Card Stud nel 1995). Inoltre si rivelano decisivi i consigli dei coniugi Marco Traniello e Jennifer Harman, con cui Max instaura subito un rapporto di amicizia (viste anche le comuni origini italiane con Traniello). In particolare sarà Harman ad avviarlo ai grandi stakes, invitandolo a sedersi assieme a lei ai tavoli del Bellagio, in cui all’epoca si gioca con bui di 4.000/8.000$, ben oltre i 160$ di big blind a cui Pescatori era abituato. L’osservazione diretta sul campo gli permette di scoprire i segreti del gioco, approfondendone gli aspetti tecnici e psicologici.
Inizia così l’epopea del Pirata Italiano, che presto diventerà un’icona grazie alla celebre bandana tricolore indossata ai tavoli da gioco. Nel 2002, suo anno d’esordio nei tornei, Max conquista un totale di sei tavoli finali, cimentandosi in diverse varietà di poker quali il Limit Hold’em, lo Stud Hi-Lo e l’Omaha Hi-Lo. A marzo 2003 arriva la prima vittoria in carriera, col successo al Limit Hold’em del World Poker Challenge di Reno, in Nevada. Appena pochi giorni dopo, in occasione dello stesso evento, si aggiudica il suo secondo torneo, grazie al primo posto ottenuto nell’Omaha Hi-Lo. Nel corso dell’anno arrivano altri sei tavoli finali, che gli fruttano una somma di oltre 10.000$.
Il 2004 certifica la costante crescita di Pescatori, che alle World Series of Poker ottiene due importanti piazzamenti a premio (nel Limit Hold’em e nell’Omaha Hi-Lo 8 or Better) per un totale di circa 6.000$. A metà agosto, in occasione dell’evento Legends of Poker del Bicycle Casino di Bell Gardens (a circa 12 km da Los Angeles), conquista il torneo No Limit Hold’em, portandosi a casa la bellezza di 106.630$. Una volta tornato a Las Vegas, Max inanella una straordinaria serie di otto tavoli finali all’Ultimate Poker Challenge del Plaza, acquisendo sempre più notorietà negli Stati Uniti grazie alla copertura televisiva assicurata a tali eventi.
Il 2005 si apre sotto il migliore degli auspici con la vittoria del torneo Limit Hold’em nella tappa del circuito WSOP ad Atlantic City, che gli frutta il primo anello della carriera. Alle World Series of Poker di Las Vegas arrivano ben sei piazzamenti a premio, tra cui si segnala un quinto posto nel Pot-Limit Omaha, che gli garantisce una somma di quasi 70.000$. A settembre arriva il secondo anello WSOP, in virtù dell’affermazione nel No Limit Hold’em dell’Harrah’s Las Vegas. A fine anno il bilancio complessivo è di 20 tavoli finali e oltre mezzo milione di dollari in tornei dal vivo.
È soltanto il preludio a un’annata memorabile: il 9 luglio 2006, mentre la nazionale italiana di calcio si laurea campione del mondo sconfiggendo la Francia all’Olympiastadion di Berlino, Pescatori onora il tricolore conquistando il $2.500 No Limit Hold’em alle World Series of Poker (con una contestuale somma di 682.389$). È il secondo italiano di sempre a vincere un braccialetto WSOP, a 11 anni di distanza dal già menzionato successo del pioniere Valter Farina.
A marzo 2007 Max si aggiudica il Main Event della prima tappa del Campionato Italiano di Sanremo, aggiudicandosi un premio da 100.000€.
Alle World Series of Poker del 2008 il Pirata Italiano si aggiudica il suo secondo braccialetto e un premio da 246.471$, grazie alla vittoria nel $2.500 Pot Limit Hold’em/Omaha. A settembre si aggiudica una vincita di oltre 90.000$, in virtù del quinto posto ottenuto a un torneo di Pot Limit Omaha alle World Series of Poker Europe.
L’anno seguente arriva un altro importante risultato alle WSOP, con un quarto posto e un premio da 107.959$ al $10.000 World Championship Seven Card Stud. A gennaio 2011 mette a segno un prestigioso successo nel Main Event della Notte del Poker, che gli frutta una vincita da 112.121$. Alle World Series of Poker del 2014 arriva un altro premio a sei cifre (112.066$) per effetto della quinta piazza raggiunta al $10.000 H.O.R.S.E.. Le World Series of Poker 2015 regalano altri momenti indimenticabili a Pescatori, che nel giro di poche settimane si assicura il terzo e quarto braccialetto della carriera, grazie ai successi nel $1.500 Seven Card Razz e nel $10.000 Seven Card Stud Hi-Low Split 8 or Better (aggiudicandosi uno straordinario totale di 448.105$).
Come accennato in apertura d’articolo, i risultati di Pescatori hanno fatto da traino per il movimento pokeristico italiano, che negli ultimi 15 anni è riuscito a portare a casa altri storici braccialetti alle World Series of Poker (con i successi di Dario Alioto, Dario Minieri, Rocco Palumbo, Davide Suriano ed Enrico Camosci, senza dimenticare il secondo posto di Dario Sammartino al Main Event del 2019).
Nel corso degli anni Max si è dimostrato un giocatore di grande versatilità, come testimoniato dai risultati di rilievo ottenuti in diverse varietà del poker. Al giorno d’oggi rimane il giocatore italiano più titolato nella storia delle World Series of Poker grazie ai quattro braccialetti conquistati in carriera (nessun altro connazionale è mai riuscito ad aggiudicarsene più d’uno). Con un montepremi complessivo di 4.674.137$ è il terzo miglior italiano nell’all time money list dei tornei live (lo precedono in classifica Dario Sammartino e Mustapha Kanit, entrambi capaci di abbattere il muro dei 10 milioni di dollari).
Pescatori ha offerto un ulteriore, importante contributo alla diffusione dell’interesse per il poker nel Belpaese in virtù della fondazione di “Card Player Italia”, la prima rivista nostrana specializzata nel Texas Hold’em e non solo.